Il primo tratto è compiuto: i 18 km della via Francigena tra Bolsena e Montefiascone sono stati coperti con grande successo. La squadra degli Amici di sempre si è distinta per un onorevolissimo tempo -quattro ore all’incirca- e un clima di percorrenza di assoluta soddisfazione.
Nonostante le previsioni a dir poco fosche, il tempo ci ha sostenuto con una alternanza sole-nuvole, mischiata a un venticello senza cattiveria.
Partenza sgranata, ma trekking compatto in due gruppi sostanziali: i nevrotici e i rilassati. Io, manco a dirlo, tra i nevrotici con Emi, Giovanna, Valerio e Claudio (entrambi con zaino in spalla) e Fabrizio.
Passo più lento, ma costante, per Emilio, Alessandro, Orazio (infortunato lievemente), Cesare (anche lui con zaino pesante). Gli altri viaggiano leggeri con i bagagli che fanno tappa in carrozza.
Sono 18 chilometri, dicevo. Non pochi, ma scorrono veloci tra boschi rosa di ciclamini, impronte di cinghiale o altri animali e scorci di vendemmia. Qua e là cacciatori di funghi, invariabilmente però -va detto- a canestro vuoto.
Anche oggi Claudio si è reso protagonista (involontario) di uno sketch. L’unico a comprarsi la merenda (causando ritardo e nota sul registro virtuale), l’ha infilata in bella vista in una delle tasche esterne dello zaino. Tentazione troppo sfacciata per Orazio, che nel cammino gliel’ha sfilata.
Come in un film questo pacchetto è passato velocemente di mano in mano, senza rallentare il ritmo, fino ad approdare nel mio zaino. Dove è rimasto al calduccio. Inutile dire che Claudio per tutto il tempo agitava la sua pingue focaccia di fronte alla nostra acquolina. Senza accorgersi del peso alleggerito. Noto ai secoli per la sua distrazione, quando è arrivato il momento di sfoderare il pasto, ha cominciato a frugare qui e lì, sempre più perplesso. “Luisa, comincia a scrivere”, si è rassegnato, certo di averlo dimenticato dal droghiere. Il lieto fine della merenda riapparsa ha ristorato tutti.
Per dirla con sincerità, siamo stati davvero soddisfatti della performance. Morale alto e fisici obbedienti. L’atmosfera fissa sul buon umore. Gli occhi puntati sui segnali del viandante. È stato proprio un bel cammino.
Arrivati a Montefiascone, serata premio in un ristorante divino. Finalmente tartufo, funghi e bontà diverse.
La nota sonora è data dalla fanfara dei bersaglieri che Orazio sfodera nei momenti topici, brandendo il cellulare come una tromba e girando vorticosamente intorno. Durata della performance anche intorno ai due minuti. Da filmare soprattutto gli occhi attoniti dei locali.
(to be continued)
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