Dedico un capitolo a parte alla organizzazione e ai preparativi della grande sfida.
Nella chat si intrecciano informazioni, dubbi e dettagli. Circola anche una lista minuziosa (a dir poco) delle cose da portare, compresi spazzolino da denti, mutande (numero preciso), telefono e carica batteria. Nell’elenco manca solo la testa che chissà se tutti si ricorderanno di indossare.
Ad ogni buon conto, prevale l’entusiasmo. Anche se le previsioni meteo non promettono niente di buono, nessuno si è tirato indietro. Si va, e poi si naviga (speriamo non in senso letterale) a vista. Al massimo le tappe si allungheranno per includere qualche sosta maltempo.
Mi pare che a inizio settimana quasi tutti avevano lo zaino pronto o quasi. Io, naturalmente, ho solo una melma di vestiti appoggiati da una parte in attesa di essere valutati/scelti. Ogni volta che mi ricordo una cosa la butto nel mucchio. Ma, come sempre, ridurrò il volume al massimo. Comunque, c’è il servizio taxi di trasporto zaini (ornati di nastri gialli mandatory forniti dalla super efficiente Emi) e dunque non peseranno sulle nostre spalle.
I ristoranti sono stati già scelti e prenotati da giorni e giorni da Emilio. L’unico del gruppo che ha osato proporre di cenare in hotel è stato sconfitto all’unanimità. Camminatori sì, ma, diamine, almeno un po’ gaudenti.
Formare gli equipaggi delle macchine è stato facile e rapido. Ogni driver ha proposto una colonna sonora, tutte rigorosamente ispirate agli anni ’70-80. Idoli di allora (ma pure adesso) come Deep Purple, Led Zeppelin, Cat Stevens & Co ci accompagneranno andata e ritorno per meglio rientrare nel clima d’epoca. Non so se i camminatori nostalgici sono così evoluti da conoscere il magico mondo di Spotify e i suoi simili. In quel caso potremmo valutare anche una ‘colonna sonora del viandante’. Anzi, una compilation. Linguaggio d’epoca. Per calarci nell’atmosfera.
(to be continued)
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