Questa è la mia ottava -forse nona- volta in Grecia. Inevitabile quindi fare confronti con il passato. Sostanzialmente direi che questo paese è sempre abbastanza uguale a se stesso. Non perde i suoi pregi, che ne fanno uno dei posti che amo di più. Sono già tre anni dal mio ultimo passaggio. La grande crisi, però, le lacrime e sangue, l’ho vista solo di striscio. Certo, i negozi abbandonati e sbarrati, le manifestazioni in piazza, frasi ed espressioni sulle facce quando raccontano tutt’altro. E che la dicono tutta con impercettibili muscoli del volto. Ma le isole da sempre hanno preso le distanze dalla terraferma, sono felici e cantano tutta l’estate. A Chania sono fiorite boutique raffinate, mai viste prima, che si inorgogliscono di vendere prodotti greci. Ma che ne sappiamo noi, che succede davvero, che ne so, in Epiro? E ovunque quando le giornate si accorciano e Proserpina scende nell’Ade per i sei mesi con Plutone disposti dal giudice?
Comunque, non volevo dire questo. Volevo parlare del Grande Cambiamento fiscale. Da che i greci erano fortemente allergici alle ricevute in ogni forma, ho notato che adesso hanno invertito la tendenza. E come chi esce da un qualche tunnel di dipendenza con facilita si trasforma nel crociato opposto, anche i greci hanno subito un processo trasformazione genetica e ora fanno ricevute a tutto spiano. Anche per l’acqua, che costa 50 centesimi. Complice, chissà, la nuova disposizione del governo secondo la quale chi non rilascia la benedetta ricevuta può non essere pagato. Attenzione, io non so se questa sia notizia o leggenda metropolitana. Da giornalista, mi autodenuncio per non aver verificato e aver preferito il costume alla precisione. Tuttavia, quale sia il motivo, le ricevute adesso fioccano. Certo, dopo qualche giorno di permanenza, ho rilevato che la predilezione per il contante è rimasta radicata. Nessun commerciante riesce a reprimere il bagliore di entusiasmo negli occhi quando vede la banconota invece della plastica. Lo sconto, che qui è immancabile, diventa decisamente sostanzioso come in Italia non si vede mai e, semmai, si ricorda come usanza di un passato ormai lontano. In un certo senso, è rassicurante. Che Grecia sarebbe se fosse diventata come Bruxelles?
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