Senza ombra di dubbio, il fiore all’occhiello di Falasarna non è il sito archeologico. Ma un’occhiata vale comunque la pena di darla. Nel mio caso, verso le due del pomeriggio del giorno di ferragosto. Ma il clima cretese consente questa e altre prodezze. Il luogo non è molto segnalato e ci si arriva attraverso uno sterrato tra gli ulivi. Del resto, tutta la piana è occupata da centinaia e centinaia di questi alberi antichi e meravigliosi, abitati dalle cicale. Di colpo, a una svolta qualunque, appare il trono. Di significato incerto anche agli studiosi, questa grande sedia è proprio affascinante, di sicuro effetto, e non riesce difficile immaginare qualche potente dell’epoca minoica arrampicarsi -o magari essere innalzato?- lassù per ricevere gli onori. e gli oneri.
La cosa strana è che si trova abbastanza distante dal resto delle rovine della città antica ed è perfettamente conservato. Il resto, invece, lascia assai a desiderare. Tanto che per offrire almeno uno spunto all’immaginazione sono stati installati dei cartelli con disegnino per riprodurre una quotidianità lontana 2500 anni e sepolta prima dai Romani decisi a dare una lezione a questo covo di pirati e in seguito, più brutalmente, da un terremoto che ha scaraventato il terreno oltre sei metri più in alto. Comprensibile che non sia rimasto un granché. Ci sono però delle curiose vasche di terracotta, concepite come quelle dei bagni antichi, piccole e a doppio gradino. La storia continua, ma poiché questo non è un libro di storia, ve la risparmio.
Falasarna nella sua versione moderna, invece, si è spostata proprio di fronte a una spiaggia meravigliosa, grandissima e baciata da un mare talmente cristallino da togliere il respiro dalla meraviglia. Chiare e fresche dolci acque, ma salate. Fare il bagno è irresistibile ed è un continuo dentro e fuori, come quando uno era ragazzino. La marcia in più della Grecia è che spiaggioni come questo offrono alternative. Ombrelloni, free parking, free wifi, servizi di ogni genere come ogni Rimini del mondo. E, a pochi passi, calette incontaminate e selvagge, lontane pochi metri in passi e anni luce in filosofia di vita. Tutti, indistintamente, possono godere dal punto di vista che preferiscono, di un tramonto dentro al mare.
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