I cretesi amano l’understatement e dunque per arrivare a Festo, secondo sito minoico dell’isola, bisogna affidarsi a Google map e non certo alle indicazioni stradali, che sono del tutto assenti. Eppure, non è che i dintorni brulichino di primedonne da ammirare. Anzi, Festo è proprio in mezzo al nulla. Guardando la cartina di Creta è all’incirca a metà, appena spostato vero il sud. Da lì, ora e sempre nei secoli dei secoli, l’arrivo di un nemico (o di chicchessia) non può sfuggire. La rocca di Festo sorveglia la piana fino al mare, tenendosi le montagne a coprire le spalle.
Le rovine, specie se si va, come me, verso le due del pomeriggio ad agosto, sono semideserte. Non si può evitare di respirare storia e miti a pieni polmoni. Questo palazzo non è di Minosse, non ci ha vissuto il Minotauro, Arianna con il suo astuto gomitolo non ha vagato qui per il labirinto portando fuori Teseo. Quella è la storia di Cnosso. Però, passeggiando per queste pietre, le leggende riaffiorano inevitabilmente, la mitologia torna viva e vegeta. A Creta, per esempio, è nato Zeus, non troppo lontano da Festo, precisamente sul monte Ida.
Qui a Festo ha regnato il fratello di Minosse, Radamante, che governò tre generazioni. Significa, in pratica, che lui ha vissuto una sessantina di anni, laddove l’aspettativa era di circa venti anni. Non male, ma lui era un re e dunque meglio protetto dalle intemperie generali. L’altro mito cretese di fama mondiale è quello di Dedalo e Icaro. Dedalo era un architetto ateniese di grande talento e inventore pitagorico, ma dotato di un tale caratteraccio che buttò il nipote geniale giù dall’Acropoli solo perché aveva inventato la sega.
La cosa non piacque ai saggi ateniesi che lo spedirono in esilio a Creta, dove per parecchio tempo filò d’amore e d’accordo con Minosse, per il quale progettò il celeberrimo labirinto, dove fu rinchiuso il Minotauro. Poi, l’incidente con Teseo. Minosse si risente assai del fatto che fosse stato proprio Dedalo a suggerire ad Arianna di usare lo spago per uscire dal labirinto. I suoi controlli su Dedalo diventano così stringenti e soffocanti che Dedalo decide di fuggire, volando via con il figlio Icaro. Costruite le grandi ali, Dedalo e Icaro si spiegarono verso l’alto. E sappiamo tutti come finì.
Ho un poco divagato. Però i miti greci mi hanno sempre affascinato e un ripassino male non fa. Prossima meta di un prossimo viaggio sarà rivedere Cnosso. Intanto, mi sono comprata un librino e ripasso la mitologia.
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