Poche parole e c’è l’intesa. Fatto. Via. Si parte. Solo avventura, in una estate che non prometteva granché. Una borsa leggera, abiti ridotti al minimo per completare il leggerissimo bagaglio mentale che voglio con me. Sono quasi tutte cose vecchie, delle quali mi sgrullerò strada facendo. Lascio il resto a casa. Da quando abbiamo preso la decisione, non sto nella pelle. Un viaggio (viaggetto, va) ad agosto erano proprio anni che lo snobbavo. Ma, a forza di dire che a ferragosto è meglio stare chiusi in qualche riserva indiana lontana dalla folla, è finita che la noia traboccava e mi ritrovavo a settembre irritata e demotivata. Dunque, vabbè, sì: aerei, traghetti, hotel, ristoranti, spiagge ripieni di umanità varia? Non importa, ci scanseremo e saremo sempre pochissimi. Un last minute in tutti i sensi. E speriamo che funzioni. Ma sempre e comunque meglio dell’immobilità affollata.
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