La prima puntata in ‘I regali della vita’
Avvertenza: se non siete bravi con le geografie familiari, qui vi viene il mal di testa.
Il 7 aprile c’è stato il matrimonio di Alessandro e Monia. Bella lei, in rosso e nero stendhaliano, acconciatura sobria, sorriso luccicante. Lui, sempre un filo ironico come di famiglia, é il figlio di Stefano, il mio ex marito (n.2) e padre di mia figlia. Lei è la sua compagna da anni e mamma di Margherita, ennesimo esempio della forza dei geni Romita, visto che, come tutti e tre i figli, è una nuova variante di Stefano. Sono una bella famiglia giovane, dopo il rito in municipio, hanno fatto una grande festa in campagna. Alla quale hanno invitato tutti, proprio tutti, dimostrando che l’affetto e l’inclusione portano solo bene e, speriamo, pure un sacco di fortuna.
Per spiegare cosa intendo, faccio l’elenco degli invitati da parte dello sposo, che conosco e sicuramente è la più incasinata.
Allora: c’era Stefano con la sua ex moglie numero 1, mamma di Alessandro (e Francesca che ha fatto da testimone).
Poi io, ex moglie numero 2, mamma della figlia di Stefano numero 3. Poi c’era Stefania, compagna ormai storica di Stefano, ma in fase fluida. Con Stefania sono venute le sue figlie, ‘sorelle allargate’ dei figli di Stefano. Poi, naturalmente gli zii di Alessandro. Ma non il fratello e la sorella di Stefano, entrambi negli USA per motivi diversi, ma i loro, rispettivamente, moglie e marito. Anzi, il marito della sorella ha sentito l’insopprimibile bisogno di portare con se anche due amici americani mormoni, che, prevedibilmente, sono risultati alla festa quantomeno esotici.
Abbiamo passato l’intera giornata insieme, in un clima estivo di temperatura ed emozioni. Molte risate, molti sorrisi, chiacchiere affettuose di tutti con tutti. Le tre donne di Stefano (tra cui io) in tempi diversi, hanno (abbiamo) assai riso nel fare una foto di gruppo, una specie di bignami della sua vita sentimentale. Per lui forse stressante… 😀
La cosa buffa è che, pur non essendoci frequentanti mai in questa multiformazione, c’era come una complicità innata, lo stesso senso dell’umorismo, uno spirito trasversale veramente inaspettato.
Tra le nuove conoscenze collaterali, voglio raccontare di due signore, due sorelle di 88 e 94 anni, Paola e Isabella, elegantissime quanto indomite. Tradunt, e avendole brevemente conosciute ci credo, che passino con alacre disinvoltura da cocktail a inaugurazioni, da mostre a weekend a Parigi, da pranzi e cene in ristoranti trendy a riunioni esclusive senza colpo ferire. La più giovane, Isabella, guida serenamente e conversa informata e disinvolta. La sorella, Paola, sorride consapevole e con grande ironia non disdegna una pallavolo con un cuore rosso gonfiabile. Quando si dice il segreto di una lunga vita gioiosa.
Devo dire che nella mia vita ho perso un sacco di cose per pura scempiaggine, ma se ho guadagnato questo, ci sto.
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