Sono stata nel paradiso terrestre, il Parco di Manuel Antonio. Un posto incantato di spiagge deserte di sabbia bianca con la foresta pluviale a guadare le spalle, piena di animali, fiori, alberi (ovviamente… ok). Qui la terra davvero si è sbizzarrita. Il parco e’ perfettamente organizzato e tenuto senza una grinza. Regole, siciamo, non divieti… Il riciclaggio e’ considerato un dovere capitale. Di fumare, anche all’aperto, non se ne parla nemmeno. Non si può uscire dai sentieri e le spiagge,sono cinque una piu bella dell’altra tutte dentro il parco, sono monitorate sia dai ranger che dai procioni che pascolano indisturbati e attaccano i cestini delle merende. Bisogna davvero scacciarli con energia o vengono a mettere il naso nello zaino e prendono il commestibile.
Camminare nei sentieri riserva incontri di eccellenza come scimmie cappuccine dalla faccia bianca, o i saimiri, detti anche scimmie scoiattolo, piccole piccole. Ne ho vista una da lontano il primo giorno e ne ho incontrato un gruppo il secondo. Danzano nella foresta come dirette da un coreografo. Ci sono anche i bradipi, però non fotografabili, si annidano alti sugli alberi e li vedi solo con il telescopio.
Qua e la’ iguane, granchi coloratissimi di rosso e giallo, grilli e grasshopper.
Insomma, non ci si annoia e si fanno sempre nuove conoscenze.
A dire il vero anche le scimmie hanno il vizio di dell’orso Yoghi e rubano i pic nic. Oggi è bastato un attimo di distrazione perché la nostra scatola dibananas prendesse letteralmente il volo. Tra le scimmie un gioco di squadra ammirevole, si passavano il bottino tra i rami con un tempismo da serie A e non c’è stato verso di recuperarlo. Per la verità lo hanno anche mangiato beffarde davanti a noi, irraggiungibili sempre per un centimetro. L’occhio del fotografo almeno si è appagato 🙂
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